lunedì 3 febbraio 2014

Ceneri nel vento

Pubblicato in Argentina nel dicembre del 1982, Ceneri nel vento è ben presto entrato nel canone dei romanzi sulla dittatura militare scritti negli anni Ottanta.
Il titolo è tratto da un verso della famosa “Poesia congetturale” di Jorge Luis Borges, testo che si riferisce in forma di monologo poetico alla violenza e all’uccisione per sgozzamento del politico argentino Narciso Laprida, durante le lotte interne per la creazione di uno Stato Nazione in epoca postcoloniale. Fin dal titolo, Dámaso Martínez propone al lettore una serie di suggestioni e di congetture ricorrenti in tutto il testo e che ritroviamo anche nelle due epigrafi al romanzo dove la città di Córdoba, protagonista reale e simbolica dell’opera, viene descritta da due autori – Sarmiento e Moyano – che rappresentano in modo emblematico le lettere argentine del passato e del presente.
Questa molteplicità di tempi e di spazi che Dámaso Martínez ci suggerisce fin da subito è uno degli elementi chiave per capire il romanzo che si sviluppa in diversi periodi della storia argentina tenuti insieme dal filo conduttore della memoria e dalla scrittura.
Il mondo inquietante di Ceneri nel vento è quello della lotta politica popolare e delle sue conseguenze di violenza e incertezza: dal Cordobazo (1969), rivolta operaia e studentesca contro il governo di Juan Carlos Onganía, alla repressione e alle desapariciones perpetrate dalla dittatura nel 1976 per poi procedere a ritroso, attraverso le memorie del militante democratico (zio Julio), agli scontri tra peronisti e antiperonisti (leali e ribelli).
Il passato, tuttavia, non è raccontato in termini realistici o di testimonianza in senso tradizionale, e questo è uno dei principali pregi dell’opera di Dámaso Martínez, fra le prime a proporre una “versione” non realista della tragedia della dittatura.  
Il romanzo si configura dunque come un puzzle, un insieme di ricordi frammentati e di memorie che indagano il passato e il presente argentino attraverso un diario scritto non si sa bene per chi. Suddiviso in due parti interconnesse tra loro, senza la seconda parte in cui Esteban ritrova i documenti e le lettere del fratello Luis, la prima parte non potrebbe esistere.
[…] Altra caratteristica del romanzo e, più in generale, dell’opera di Dámaso Martínez risiede, come ha ben sottolineato María Cecilia Graña nell’introduzione a La piena, nella capacità dell’autore argentino di muoversi tra diversi generi letterari.
Una mobilità in grado di offrire al lettore una doppia – e piacevole – confusione o, per essere meno netti, un doppio disorientamento: da un lato, quello proprio del genere fantastico, in cui l’opera si inserisce per mero spirito macro-tassonomico, in grado di rompere le normali percezioni (leggi scientifiche o razionali) del lettore per sostituirle con l’inaspettato, il perturbante, il folle o l’imponderabile; dall’altro, le molteplici letture, la mancanza di una filiazione immediatamente riconoscibile e riconducibile a un genere in particolare.
[…] La commistione dei generi cara a Dámaso Martínez è frutto della scuola letteraria rioplatense (ma è possibile identificarla come una dinamica di produzione letteraria latinoamericana in generale) che vede precursori fondamentali come Jorge Luis Borges, Leopoldo Lugones, Horacio Quiroga e, in particolare, Domingo Faustino Sarmiento nel XIX secolo. Si tratta di una forma consolidata all’interno della tradizione ispanoamericana, a volte non valorizzata a sufficienza dalla critica.
Accostare, dunque, Dámaso Martínez a due nomi importanti della letteratura argentina recente come Saer e Piglia non è un mero atto celebrativo da collocare alla fine della traduzione di un suo romanzo. Significa individuare una tradizione o una corrente (nel caso lo fosse, priva di manifesto programmatico) letteraria nazionale nella quale il nostro autore occupa uno spazio rilevante.


Tratto dalla Postfazione di Marcella Solinas, traduttrice e curatrice dell'opera.

Ceneri nel vento di Carlos Dámaso Martínez è reperibile sul sito di Edizioni Arcoiris al seguente link: 


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