venerdì 16 settembre 2011

Inchiostro sangue. L'assassino viene da Buenos Aires


Dario Pappalardo, Venerdì di Repubblica, 5 marzo 2010:
"Buio, passi nella notte, pistole cariche, Buenos Aires. Il noir si addice all'Argentina. Questa eterogenea raccolta di racconti e saggi di autori (tra cui Piglia e Sasturain) lo dimostra. Anche poche pagine fanno un racconto giallo perfetto. Leggere le otto di Giardinelli per averne un'idea. In appendice quattro saggi."


Come precisato dai curatori di questa antologia, Loris Tassi e Antonella De Laurentiis, "sebbene il poliziesco non abbia (più) bisogno di difese e non necessiti certo di presentazioni, riteniamo comunque doveroso spendere due parole sui criteri adottati per la selezione del materiale. In primo luogo la nostra antologia non ha la pretesa di riassumere i circa centoventi anni di storia del genere poliziesco in Argentina nè di offrire una panoramica esaustiva delle origini fino ai nostri giorni. Abbiamo scelto un altro percorso. Considerando che, come sostiene Ricardo Piglia, ogni scrittore è un criminale, come ostinati detective abbiamo cercato di scoprire alcuni crimini nascosti (sia chiaro, nascosti solo in Italia). Scopo dell'antologia, dunque, è fornire per la prima volta al lettore italiano la possibilità di conoscere altri racconti polizieschi, perle che non sfigurerebbero affatto se messe a confronto con le grandi opere di autori come Borges o Rodolfo Walsh.
Iniziamo (con) L’indagine: chi è dotato di buona memoria può vantarsi di aver trovato il nome di Groussac in un breve testo di Borges; un lettore scettico, propenso a congetture attorno all’identità degli individui, potrebbe aver dubitato dell’esistenza reale di questo sarcastico poligrafo francese e potrebbe perfino averlo scambiato per l’ennesimo strambo erudito inventato da Borges. Ma Groussac non è Pierre Menard (Pierre Menard potrebbe forse essere anche Groussac) e non merita di essere ricordato solo per il breve omaggio contenuto in Discussione. Groussac è soprattutto l’autore del primo racconto poliziesco pubblicato in Argentina: L’indagine, o meglio La pesquisa, compare nel 1897 su «La biblioteca», ma la prima versione, El candado de oro, risale addirittura al 1884. Il grande cuentista Horacio Quiroga non ha bisogno di commenti, ma forse solo di una precisazione: autore versatile come pochi, non si è dimostrato certo restio ai richiami del poliziesco. Il triplice furto di Bellamore, pubblicato nel 1903, risulta singolare probabilmente perché, molto prima di Borges e Bioy Casares, si presenta come una parodia del racconto poliziesco: da un lato, dimostra da subito la sua cattiva fede, il suo essere artificio, finzione, per dirla con parola borgesiana; dall’altro, nel finale, avanza dei seri dubbi sulla risoluzione del mistero. Il lettore, a questo punto, dopo essere risalito alle origini del racconto poliziesco rioplatense può, con un brusco cambio di rotta, seguire alcune piste che dimostrano l’importanza della letteratura hard-boiled in alcuni scrittori a partire dagli anni Sessanta. Passiamo dagli enigmi alla scuola dei duri; dal gioco intellettuale, rassicurante e bonario, che vede trionfare la Legge e la Giustizia, a un gioco pericoloso, inquietante perché troppo simile al mondo in cui viviamo, da cui sovente si esce sconfitti. Ricardo Piglia, autore del romanzo Soldi bruciati, un noir magistrale, è presente con due testi: La pazza e il racconto del crimine, premiato in un concorso del 1975 da lettori che si chiamavano Borges, Roa Bastos e Denevi, e Il genere poliziesco, inserito nella sezione dedicata al saggio, che ci permette di conoscere il punto di vista di uno scrittore fondamentale per la diffusione del genere in Argentina. Ricordiamo che Piglia nel 1969 ha diretto «Serie negra», collana paragonabile per importanza a «El Séptimo Círculo» di Borges e Bioy Casares.  Poche pagine servono a Mempo Giardinelli per costruire l’asciutto e implacabile Il tipo, un altro omaggio, stavolta a I sicari di Hemingway, racconto che, come sostiene Piglia, per la letteratura hard-boiled ha la stessa importanza che ha avuto Gli omicidi della Rue Morgue di Poe per il romanzo d’enigma. Sasturain, conosciuto in tutto il mondo per essere l’inventore di Etchenike, uno dei pochi indagatori memorabili della letteratura contemporanea, oltre che per il fumetto Perramus, partecipa con Inchiostro di sangue, racconto labirintico e proteiforme con il quale lo scrittore ha vinto nel 1990 il prestigioso Premio Internacional Semana Negra de Gijón. Di un grande eccentrico della letteratura ispanoamericana, l’uruguaiano Mario Levrero, autore negli anni settanta del comico e delirante (a partire dal titolo) Nick Carter se divierte mientras el lector es asesinado y yo agonizo, abbiamo scelto l’onirico Confusione nel noir e di Carlos Gamerro l’audace Quelli che hanno visto passare il re, un brillante tour de force narrativo che si ispira a un caso di cronaca nera avvenuto a Buenos Aires negli anni Novanta.  Juan José Saer, noto in Italia soprattutto per lo splendido romanzo L’indagine, è presente con un omaggio, a tratti velenoso, a uno dei padri della narrativa hard-boiled: Raymond Chandler.  Completano l’antologia Avvicinamento alla letteratura poliziesca. Un dialogo di Loris Tassi e Digressioni argentine su crimine e mistero di Andrea Pezzè.
Lasciamo ora al lettore il piacere di visitare i luoghi del delitto."

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